Saturday, July 27, 2024
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ChatGPT: le nuove sfide della strategia sui dati nell’period dell’IA generativa



Come misurare la maturità della information technique

Il Knowledge Technique Index del Politecnico di Milano valuta la maturità delle aziende misurando tre ambiti: information administration & structure (mezzi, competenze e processi per la gestione tecnologica, integrazione dei dati e governance del patrimonio informativo); enterprise intelligence e descriptive analytics (strumenti e competenze di base per una BI pervasiva); e information science (analisi predittive e di ottimizzazione partendo dall’analisi dei dati).

Nella Pubblica amministrazione c’è un ulteriore parametro che entra nella information governance: la maturità sugli open information. Il nostro Paese si è classificato, nel 2023, al 7° posto nella graduatoria dei Paesi UE, con un livello di maturità del 92% (un punto percentuale in più rispetto alla passata edizione). Questo indice misura la capacità degli Stati di portare avanti la pubblicazione e il riutilizzo dei dati aperti, in linea con la Direttiva sugli open information (UE) 2019/1024. È basato su check di autovalutazione, ma può dare un’indicazione di quanto sia cruciale, anche per le PA, avere delle strategie sui dati con exact coverage, misurazioni dell’impatto e capacità di assicurarne la qualità.

INAIL, che possiede un enorme patrimonio di dati, è una delle PA che ha attuato con decisione una governance dei dati, che embrace proprio i requisiti dell’interoperabilità, nonché progetti di IA e sperimentazioni con l’IA generativa. La information technique e la information governance si basano non solo sulle tecnologie, ma anche sugli aspetti culturali e organizzativi: per questo, dal 2015, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha trasformato la sua funzione IT in un vero dipartimento digitale.

“Èla dimostrazione”, sottolinea Colasuonno, “chel’innovazione tecnologica e quella organizzativa devono andare a braccetto: non ci sono progetti di innovazione organizzativa che prescindono dalla tecnologia e, allo stesso modo, la digitalizzazione porta con sé innovazione nell’organizzazione e nei processi”.

I gruppi di lavoro e l’ecosistema dei dati

La strategia dei dati di INAIL si traduce, operativamente, in un impianto progettuale articolato in 10 “cantieri”, ognuno dei quali è incentrato su un focus specifico della strategia sui dati (architetture, information cloth, information mesh, IA, BI, integrazione con piattaforme nazionali, qualità del dato, modelli semantici, e così through), con gruppi di lavoro che includono rappresentanti sia dell’IT che del enterprise più in generale. 

“Sarebbe un grave errore per l’IT pensare di condurre i progetti di information governance in autonomia, senza l’apporto prezioso delle direzioni di enterprise”, dichiara Colasuonno. “Oggi non si può più procedere a compartimenti stagni: l’IT deve coinvolgere il enterprise nella gestione dei dati, dare a queste funzioni fiducia e autonomia nella lettura e nell’analisi delle informazioni. A tal superb gioca un ruolo chiave adottare un lessico comune, abbattendo le distanze tra le due funzioni”.

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